Oggi il Bancomat compie 50 anni. È il 20 giugno 1967 quando viene installato il primo ATM (Automated Teller Machine) presso la filiale della Barclays Bank di un sobborgo a nord di Londra. Qui, esattamente ad Enfield, aveva la sua tipografia John Steperd-Barron. il geniale ideatore del dispositivo.
Questi, stanco di dover fare la fila in banca, osservando un distributore automatico di barrette di cioccolato, pensò a quanto sarebbe stato utile disporre di un macchinario simile che distribuisse banconote.
La sua azienda si occupò di realizzare il primo ATM, il cui lancio fu presentato mediante una cerimonia ufficiale nella diretta tv di un programma della BBC intitolato “On the buses”.
In Italia il bancomat arriva solo agli inizi degli anni ’80. I primi ATM furono installati da alcune Casse di Risparmio del nord. In pochi anni gli sportelli si sono moltiplicati e ancora oggi, nonostante l’uso dei contanti sia ancora elevato, gli ATM continuano ad aumentare. Se ne contano circa 50 mila, mentre più di 100 milioni sono le tessere in circolazione nel nostro Paese.
Nel tempo gli ATM sono molto cambiati. Per poter utilizzare il dispositivo realizzato dal tipografo Steperd-Barron era necessario inserire uno speciale assegno su cui era riportato il numero identificativo del cliente.
Quando il bancomat è arrivato in Italia, si era già passati alla tessera di plastica che conosciamo oggi.
Gli ATM funzionavano attraverso una banda magnetica con cui veniva identificato il cliente. Adesso funzionano tramite quel quadratino di silicio inserito nelle tessere e ci stiamo muovendo verso una carta contactless (senza contatto)
Ora i dispositivi bancomat hanno al loro interno degli indicatori biometrici e digitali e sono tutti online.
Molto è stato fatto anche per la sicurezza, difatti il numero di frodi, secondo l’Abi, è pari allo 0,0011%. Merito del Circuito Nazionale Bancomat che esiste oggi.
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