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Brexit: come sarà andare in vacanza nel Regno Unito?

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Brexit: come sarà andare in vacanza nel Regno Unito?

Brexit, come sarà andare in vacanza nel Regno Unito d’ora in poi - Commercity Blog

Il risultato del referendum ha decretato l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea. Questo influirà sui viaggi prossimi e futuri nel paese della Union Jack? Facciamo il punto della situazione e scopriamo se ci sono novità

D’ora in poi per italiani ed altri cittadini dell’UE sarà diverso andare in vacanza nel Regno Unito? In molti se lo saranno chiesto, mentre pianificavano dove trascorrere il periodo di ferie.

In attesa che la Gran Bretagna instauri nuovi accordi bilaterali con ognuno dei Paesi dell’Unione, la Brexit non comporterà alcun cambiamento né per chi viaggia per lavoro o studio, né per chi lo fa per turismo. Siamo, infatti, in quella fase intermedia che separa l’uscita definitiva da quei trattati che definiranno anche le nuove regole per lavoratori, studenti e turisti.

Vecchie e possibili nuove regole per andare in vacanza nel Regno Unito

A quanto pare, quindi, almeno per il momento non cambierà nulla. Per andare in vacanza nel Regno Unito non sarà necessario essere muniti di passaporto. Al contrario, ancora per un po’ basterà avere un semplice documento d’identità valido per l’espatrio.

Questo presuppone, quindi, che verranno applicate anche le stesse regole per quanto riguarda la copertura sanitaria.

In futuro, invece, bisognerà disporre di un passaporto e dei relativi visti, nonché di un’assicurazione sanitaria di viaggio, così come succede quando si va negli Stati Uniti.

I pagamenti elettronici effettuati con bancomat e carta di credito non subiranno alcun cambiamento per i turisti. Fatta eccezione per la leggera svalutazione della sterlina rispetto all’euro che sarà un enorme vantaggio economico per chi vuole andare in vacanza nel Regno Unito in questo periodo.

Un ulteriore vantaggio è rappresentato dall’abolizione del roaming, di cui abbiamo parlato in un recente articolo. La norma, entrata in vigore dallo scorso 15 giugno, consente di poter chiamare dagli altri Paesi UE senza maggiorazioni. E non è tutto. È possibile anche navigare ed inviare messaggi dall’estero secondo il piano tariffario del proprio operatore.

È importante, però, rispettare le regole che permettono un corretto utilizzo del servizio: il cosiddetto “roam like at home”.

Per ulteriori informazioni, visita il link

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