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PMI, nuove regole per le banche che vogliono aiutarle

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nuove regole per le banche che aiutano le piccole e medie imprese

La riforma varata dalla Commissione Europea

Ieri la Commissione Europea ha varato ieri una riforma per le regole bancarie europee. Con questa riforma si estende una misura richiesta dalle banche italiane già tre anni fa, in base alle particolarità della struttura imprenditoriale italiana, basata perlopiù da piccole e medie imprese. Questa revisione riguardante i requisiti di capitale (CRR) del 2013, non solo conferma il “fattore di sostegno alle pmi“, ma lo estende oltre l’attuale soglia di un milione e mezzo di euro.

Credito in favore delle PMI

In base a quanto previsto dall’articolo 501, l’esposizione degli istituti di credito in favore delle PMI deve essere ponderata in base ad un coefficiente. Ciò è traducibile in uno sconto del 23,81% dei requisiti del capitale e degli accantonamenti a bilancio. Attualmente questa norma prevede tale sconto per fidi che non superino 1,5 milioni di euro.

Con la riforma, le banche godranno dello sconto del 23,81% fino a 1,5 milioni e del 15% per la parte eccedente.

«Le Pmi sono uno dei pilastri dell’economia dell’Unione europea – ha spiegato la Commissione Europea nella proposta di modifica del regolamento – in quanto svolgono un ruolo fondamentale nel generare crescita e creare posti di lavoro.

Considerato che comportano un rischio sistemico più basso rispetto alle grandi imprese, i requisiti di capitale per l’esposizione nei loro confronti dovrebbero essere più bassi, in modo da assicurare un finanziamento ottimale delle piccole e medie imprese».

L’effetto della riforma sui bilanci bancari

È già stato apprezzato e sperimentato l’effetto di questa riforma sui bilanci bancari e in termini di finanziamenti alle PMI, sia dalle imprese stesse che dalle banche dopo l’entrata in vigore nel 2014.

È stato calcolato che nel 2015, grazie a questa norma le Bcc hanno avuto un risparmio di circa 500 milioni di capitale regolamentare, che significa una capacità di credito potenziale da 10 a 20 volte. Considerando che l’effetto si potrebbe estendere all’intero sistema bancario italiano, in tal caso l’effetto è di svariati miliardi di euro.

Redazione Commercity

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